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“Mi piace, è bello! Senti Marisa,” mi venne da chiederle, “Me lo presti?
Mi piacerebbe fare delle foto da mettere sul mio sito.”
Marisa non ci pensò neanche, prese il vasetto lo mise in un busta di plastica e me
lo diede, felice che la sua idea mi era piaciuta.
Qualche settimana più tardi, ricevetti una telefonata, era Marisa arrabbiatissima
perché, mentre lavava i piatti, aveva bagnato le scatole di fiammiferi.
“Potevi dirmelo da subito che il vasetto te lo volevi fregare con la scusa delle foto.
Queste cose non si fanno, le persone si rispettano non si prendono in giro.
Il vasetto, me lo vuoi restituire o te lo vuoi tenere?” Chiuse il telefono
e non mi lasciò nemmeno il tempo di spiegare.
Capii allora che dovevo mettere subito apposto questo disguido che si era creato,
presi il vasetto e andai subito a casa di Marisa.
Il vasetto non glielo avevo riportato perché mi era balenata l’idea di impreziosirlo
con un centrino all’uncinetto su misura e farlo diventare un prezioso portafiammiferi.
Marisa alla vista del centrino rimase senza parole
e commossa per alleggerire l’atmosfera che si era creata riuscì solo a dire:
"mi sa che ci ricoverano nello stesso reparto perché soffriamo della stessa malattia."
Ecco la storia del mio piccolo fiammiferaio.
Il portafogli - La bicicletta rossa
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